mercoledì 7 luglio 2010

Una goccia di solidarietà

L'Associazione è nata 10 anni fa con il solo obbiettivo di aiutare i bambini del Senegal. Si è pensato che l’unico modo per aiutarli era quello di trovare un sistema per toglierli dalla strada. Cosi si è creata un’associazione che permette ai bambini di studiare, pagandogli l’iscrizione fino al raggiungimento di un diploma, laurea o formazione professionale. Perché come dice anche Don Raphael (il nostro responsabile in Senegal), l’ istruzione è la medicina che serve a curare l’ignoranza ed io aggiungerei che è anche la medicina che cura la povertà. La scuola in Senegal non è obbligatoria, solo chi può permettersi di pagare l’ iscrizione continua a studiare. Con molto poco stiamo cambiando non solo il modo di vivere di questi ragazzi ma anche aiutando le loro famiglie a sopravvivere. Solo da poco abbiamo scoperto che se un componente di una famiglia riesce a raggiungere un posto di lavoro dignitoso, lui aiuta altri 15 componenti della propria famiglia. Questo non è l’unica cosa di cui siamo venuti a conoscenza nei sette giorni trascorsi in Senegal dal 20 al 27 marzo scorso. Una realtà difficile da descrivere, povertà e condizioni igieniche che possono essere accettate solo da chi nasce in quel contesto e non conosce altro. Scuole che possono essere chiamate tali solo perché ci sono dei banchi con dei bambini che li occupano, costruite nelle vicinanze di villaggi in mezzo al deserto ad un ora di macchina dal paese più vicino, con un solo bagno, di tre metri per uno composto da tre vasetti,per circa trecento bambini. Mi è molto difficile descrivere tutto quello che abbiamo visto, che per noi è al di là della normale condizione umana e che per loro è nella norma. Ma quello che è ancora più difficile da accettare è che in alcuni di questi villaggi nonostante la presenza di tanti bambini non c’è un medico. Non si può vedere tutto questo e rimanere indifferenti. Quindi al nostro primo obbiettivo, far studiare i bambini, se ne sono affiancati altri non meno importanti, migliorare le condizioni delle scuole dove riteniamo ce ne sia bisogno e soprattutto creare dei presidi sanitari.

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